lunedì 28 marzo 2011

Crostata ai lamponi con farina di meliga

Una crostata di poche parole da mangiare in silenzio, appena svegli, in una stanza inondata di luce dal sole mattutino, assaporando l'inizio di una timida primavera.



sabato 26 marzo 2011

Tajarin al ragù di Salsiccia di Bra



150 anni in tavola con i Tajarin, pasta fresca all'uovo di origine piemontese appartenente alla tradizione culinaria della zona della Langhe e del Monferrato. Tradizione che - si dice - affonda le sue origini già nel XV sec.

Ancora buon compleanno Italia, e buon appetito.


domenica 20 marzo 2011

Orzotto all'arancia

20 Marzo: ultimo giorno di Inverno, domani rincomincia ufficialmente la stagione della rinascita. 

E allora salutiamo insieme questi freddi mesi con le arance: frutto dell'inverno che prelude alla primavera e all'estate con il suo colore. 

Buon inizio Primavera!


sabato 19 marzo 2011

Paste di meliga

...o paste 'd melia. Un'antica ricetta piemontese che si perde nel tempo. 
Sono biscotti tipici del Piemonte ma in particolare delle vallate cuneesi, soprattutto della zona del Monregalese (Mondovì), Pamparato, Vicoforte e Barge, dove vengono chiamate batiaje perchè un tempo erano offerti durante la festa del battesimo (Fè batiè in dialetto).


Le paste di meliga sono frollini a base di farina di frumento, farina di mais fioretto ( melia in piemontese appunto), burro, uova, zucchero.


Per tradizione si consumano da sole o con lo zabajone o ancora con un bicchiere di vino passito, di moscato o di dolcetto, nel quale venivano intinte ( bagné 'l biscotin, ovvero intingere il biscottino). Si dice anche che, a fine pasto, Cavour terminasse con due paste di meliga e Barolo chinato, che produceva lui stesso nelle tenute di Grinzane.
E ancora, tra '700 e '800, le paste di meliga, abbinate alla cioccolata calda, figurano tra i dolci delle ricche colazioni nei caffé torinesi. 



mercoledì 16 marzo 2011

Troccoli e 150 anni Italiani

L'Italia - detta il Bel Paese non per casualità - è incantevole ovunque si vada: vai a nord è incontri le montagne, vai a sud scopri un mare splendido. La sua bellezza è la varietà Italiana: ogni regione con le sue tradizioni, costumi, dialetti, abitudini, stili di vita, persone, paesaggi, gastronomia e chi più ne ha più ne metta. Anche se a ben vedere, queste tradizioni legate all'ambito ristretto dei determinati luoghi, non sono poi così singolari. C'è una basilare comunione di usi e costumi, che si rivela anche nella gastronomia: piatti regionali apparentemente unici, ognuno chiamato a suo modo, che a volte rivelano somiglianze con altri omologhi di altre regioni.
Ed è meraviglioso che la nostra grande varietà non ci divide ma ci unisce.


I troccoli pugliesi, spaghetti fatti in casa tipici della provincia di Foggia, non si diversificano troppo dagli spaghetti alla chitarra abruzzesi o dai bigoli veneti. Gli attrezzi cambiano, varia di poco la ricetta, ma la sostanza in fin dei conti è la stessa. No?


E insieme a voi, festeggio questi 150 anni tutti Italiani con un ritorno alle mie origini pugliesi. Con una ricetta di famiglia.


Una ricetta che, a Tripoli, nonna imparò dalla cugina pugliese di nonno. Tant'è che, siccome per ovvi motivi lì l'apposito mattarello rigato non si trovava, si fece spedire direttamente dalla Puglia u turchje, il troccolaturo, per poterli confezionare a casa. 


Passano gli anni, si vive in luoghi diversi ma certe cose rimangono, non cambiano. E tra queste un mattarello di legno, che di strada ne ha fatta.





domenica 13 marzo 2011

Torta di Nocciole di Roero

E' passato tanto tempo dall'ultima volta che sono andata  a Monteu Roero, a mangiare i prodotti dell'orto dello zio, la panna cotta della zia, a fare una passeggiata tra i noccioli. Ci sono sempre i soliti doveri, impegni che impediscono di lasciare tutto una domenica e passare la giornata altrove.


Sicché ci hanno pensato gli zii a portarmi un po' del Roero qui nel Canavèis : la torta di nocciole. 
Ma non si parla di una torta di nocciole qualsiasi... che se non la si ha mai mangiata non si può capire. 
Rapita dalla sua semplicità quanto raffinatezza, mi sono lanciata nel tentativo di riprodurla partendo dagli ingredienti base: farina, zucchero, nocciole, uova, burro, cacao. E giacchè non c'è due senza tre, il terzo tentativo è stato quello giusto. 
Ah, Soddisfazione.



domenica 6 marzo 2011

Gnocchi alla Romana


Un piatto semplice e tradizionale in ricordo dei bei vecchi tempi in cui mamma, in ferie dal lavoro, li preparava per pranzo. Io tornavo a casa da scuola, già sulla soglia sentivo il profumo che emanava il forno accesso e indovinano cosa avrei mangiato. Il tempo di togliermi la giacca ed ero già a tavola.

sabato 5 marzo 2011

Garibaldin con l'uvetta

Il 17 Marzo si avvicina sempre di più e la bella Torino si prepara ai festeggiamenti del 150° anniversario dell'Unità*, con mostre ed eventi in due luoghi straordinari: l'incantevole Reggia di Venaria e le Officine Grandi Riparazioni. 
Vivere accanto al fulcro di questa festa, oltre ad essere una grande fortuna, coinvolge ed emoziona.  E dunque, ho pensato di proporre piatti/ricette che possano anche loro raccontare e ricordare i tempi passati. 



*Sempre in merito al compleanno del nostro Bel Paese, FrancescaV ha dato il via a una splendida iniziativa, alla quale non si può che prender parte.


Inizio con una riproposizione di una delle leccornie che, tra '700 e '800, la nobiltà era solita gustare nei caffè Torinesi e nelle vicine località, come Rivoli, dove proprio domani 6 Marzo allestirà la cosiddetta Merenda Reale nell'Ottocento - . Il Castello ospiterà la riproposizione al largo pubblico di un vero e proprio rito sociale a partire dal celebre Bicerin, fino ai meno noti chifel, i forè o i popolari e semplici garibaldin. 


Proprio di quest'ultimi vi parlo:  una frolla ripiena di uvetta, che si dice, i cuochi inglesi modificarono in onore di Garibaldi.





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