Ci sono giorni in cui ci si sente stanchi. Non parlo di stanchezza fisica, ma di stanchezza morale. Una sensazione di vuoto dentro, come privati del nocciolo, del torsolo. Come se una mano invisibile avesse scavato dentro e gettato la materia al di fuori. E pare che la forza di gravità si sia raddoppiata e questa ci trascina lentamente verso il suolo, ci ingurgita, senza la solita forza che si oppone, mantenendoci saldi nel camminare avanti con fare sicuro.
All'improvviso sento il bisogno di reagire alla forza di gravità e mi muovo per casa nervosamente. Mi ritrovo in cucina, apro il frigo e il mio sguardo, senza vedere, vaga tra gli ortaggi, la carne, i formaggi. Richiudo il frigo di nuovo apatica. Le farine mi danno più ispirazione e mi ritrovo tra le mani della fecola di patate: candida e quasi impalpabile, liscia come seta.
Monto le uova con lo zucchero. Ipnotizzata fisso l'impasto che prende volume e diventa arioso e soffice.
Ma sì, anche un po' di cacao.
TORTA MARGHERITA AL CACAO
Per una tortiera di 20-22 cm di diametro
.200 gr di zucchero fine
.90 gr di fecola di patate
.3 cucchiai pieni di cacao amaro
.4 uova
.1 cucchiaino di miele d'acacia
Monta a lungo le uova con lo zucchero, per circa 20', fino ad avere un composto spumoso e quasi bianco. Incorpora il miele e la fecola e il cacao, setacciati, a più riprese, amalgamando il tutto con un cucchiaio di legno e con movimenti circolari dal basso verso l'alto.
Versa l'impasto in una tortiera imburrata e inforna a 180° ventilato* per 40'-45', fino a quando immergendo uno stuzzicadenti al centro della torta, questo uscirà pulito.
E' ottima come base per torte farcite, ma anche con un po' di marmellata e zucchero a velo è buona.
*il buon costume prevede il forno statico per la cottura dei dolci, ma ho questa cattiva abitudine a usare sempre la modalità ventilata. Senza ventola mi sembra che il forno non funzioni.
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